'Greetings from London' prende il proprio titolo da quello di una cartolina.
Queste sono tutte le cartoline del libro, una o più per capitolo.
Greetings from London
'Greetings from London' prende il proprio titolo da quello di una cartolina.
Queste sono tutte le cartoline del libro, una o più per capitolo.
1 - Intro
Dopo qualche test iniziale, mentre raccoglievo il materiale disponibile per andare avanti, mi ricapitò in mano questa cartolina: il problema di quale titolo dare al libro fu subito risolto.
1 - Intro
Coincidenze: la Croce di SanGiorgio è la bandiera dell’Inghilterra ma anche quella del Comune di Milano.
1 - Intro
Non c’è nessuna colpa ad aver vissuto altrove avendo avuto per un certo periodo la testa lì. Bisogna solo avere l’onestà di ammettere che di questo si tratta.
1 - Intro
Non ho mai capito perché le cose alternative, per moltissime persone, devono per forza essere realizzate con i piedi... Metterci più impegno secondo me rappresenta il giusto approccio...
1 - Intro
La tecnologia è un mezzo e non un fine. Avessi avuto allora i mezzi di oggi, i risultati sarebbero stati simili: in ciò non sono passati 22 anni, ma neanche 5 minuti.
2 - Un nodo al fazzoletto
Il termine “punk” mi era ben noto molto prima del ’76. Veniva associato fin dal ’73 – ’74 ad alcuni gruppi di “rock decadente”, quelli che mi interessavano di più...
2 - Un nodo al fazzoletto
Quando venne pubblicato in Italia 'Raw Power' ricordo che fui molto tentato di comprarlo: il negozio di dischi vicino a casa mia, stranamente, ne aveva una copia...
3 - Fast forward to 1977 1ª parte
Il vero inizio del racconto: una lunghissima sequenza di ricordi.
3 - Fast forward to 1977 2ª parte
Ci trovavamo alla Fiera di Sinigallia, in via Calatafini, all’altezza dell’angolo con via San Luca: per molti anni questo divenne il momento clou della mia settimana.
4 - Borstal Dampers 1ª parte
L' X-Cine/Cineteatro (Milano) dove nel 1978 suonarono Adam & the Ants: per l'epoca si trattava di un luogo inusuale dove tenere concerti (per di più punk). Alla fine fu uno degli elementi che resero quelle serate così speciali.
4 - Borstal Dampers 2ª parte
La Palazzina Liberty (Milano): all'epoca era in gestione al 'Collettivo teatrale la Comune' di Dario Fo, questo fu il motivo per cui fu possibile organizzarci un festival punk. Qualcosa che oggi sarebbe assolutamente fuori questione.
4 - Borstal Dampers 2ª parte
Quello che mi è sempre piaciuto di più del punk non è la provocazione, una cosa che fai dando un’eccessiva importanza al pensiero di altri (che in più non ti piacciono), ma la possibilità di crearti uno stile tutto tuo...
5 - Mittageisen 1ª parte
In treno: una noiosa trasferta di 3 circa ore per poter trovare quanto cercavamo.
5 - Mittageisen 2ª parte
Lo stile del batterista dei Banshees si ispirava ai Velvet Underground. il mio modo di suonare era simile al suo ma ci ero arrivato attraverso strade completamente diverse...
6 - 1979
Se dovessi pensare a quando -all'epoca- cominciai a percepire che le cose stavano per cambiare, direi che fu un giorno da Carù...
7 - 'Hard Core' 1ª parte
Non avevamo alcuna esperienza, suonavamo assieme solo da qualche mese e registrammo il disco nella stessa sala dove provavamo...
7 - 'Hard Core' 2ª parte
Avendolo realizzato tutto da soli avevamo sempre ritenuto di essere gli unici a poter decidere cosa farne: se fosse stato per noi non se ne sarebbe mai più parlato. Di sicuro...
8 - La fine dei Mittageisen
Il primo marzo 1979 i Mittageisen fecero il loro (primo e ultimo) concerto al Liceo Beccaria di Milano. C'era una occupazione studentesca e tanta partecipazione...
9 - Chaos
'We Are The Chaos Brothers' dei Lurkers è una specie di scherzo in studio e rende veramente l’idea di come prendevamo le cose in quel periodo. il nostro nome venne da lì...
10 - Nineteen-Eighty-Ics 1ª parte
Anche se al 'Sex Party Punk' suonammo ancora come 'Chaos', i 198X in realtà nacquero quando completammo la nostra formazione...
10 - Nineteen-Eighty-Ics 2ª parte
La verità è che feci le scelte riguardo all'indirizzo del mio futuro in maniera molto casuale: l’importante era guadagnare tempo e vedere cosa sarebbe successo...
11 - Londra 8/79
La sensazione di essere arrivato ad una festa quando questa era già finita avrebbe pervaso tutta la mia permanenza in Inghilterra...
11 - Londra 8/79
Il giorno dopo il mio arrivo incontrai (per caso!) Glezos e Taiana: in seguito ci saremmo dati appuntamento sempre a Piccadilly Circus...
11 - Londra 8/79
Londra mi era piaciuta molto ma non in base a quello che mi sarei aspettato: quanto accaduto in questo viaggio avrebbe avuto delle ripercussioni...
12 - La svolta definitiva 1ª parte
Il dopo liceo, i nuovi equilibri nati all’interno del gruppo e quello che era successo a Londra iniziarono a rompere l'incantesimo...
12 - La svolta definitiva 2ª parte
I 198X all'Odissea 2001: già il giorno del concerto, il 26 novembre 1979, era ormai deciso che li avrei lasciati...
12 - La svolta definitiva 2ª parte
I 198X (mark I) sono stati un autentico gruppo punk. Se avessimo potuto pubblicare il nostro 7" la loro storia sarebbe stata perfetta: 6 mesi, 2 concerti, 1 singolo. FINE.
13 - Cambio di tempo
Questa posa di Lamb mentre suona è molto rappresentativa dell'atmosfera del mio periodo iniziale con i Gags.
14 - The Gags
Mentre le prove dei 198X erano confusionarie, quelle dei Gags erano disciplinate e rigorose: la tensione era simile a quella di quando si suona dal vivo...
14 - The Gags
Ammesso che fosse possibile, non avrei mai voluto scambiare il mio ruolo con quello di Glezos...
15 - 'Sexpeople rendez-vous'
Via dei Chiostri, piccola e un po' nascosta, si trova in pieno centro a Milano, in zona Brera. Il teatro omonimo è in fondo ad essa.
16 - Fuori dal coro
Da un lato non spostammo minimamente il nostro indirizzo musicale (una reazione inconscia verso tutti quelli che stavano cambiando pelle), dall’altro vennero fuori idee sempre diverse per caratterizzare le canzoni....
17 - Universo parallelo 1ª parte
Glezos si dedicò sempre di più al reggae, una musica che gli era sempre piaciuta. I Gags non cambiarono stile per questo, anzi.
17 - Universo parallelo 1ª parte
Ci suggerirono di provare a cantare nella nostra lingua. Glezos decise di fare un tentativo comunque. Era un esperimento interessante...
17 - Universo parallelo 2ª parte
Era venuto il momento di altri giornali musicali che si occupavano di nuove tendenze. A me non piacevano: gran parte dei loro contenuti erano costruiti come recensioni...
18 - The Huns 1ª parte
L’estrema varietà delle nuove canzoni e le idee di allora dimostrano come le direzioni seguite e poi abbandonate furono diverse prima di trovare quella giusta....
18 - The Huns 2ª parte
Sembrava che non riuscissimo più a suonare assieme: la crisi interna del gruppo aveva ormai sorpassato il punto di non ritorno...
19 - Schwarz of Galiorka
Via Bellincioni, San Donato Milanese: già allora questo comune sembrava un'estensione di Milano, non c'era un confine evidente. Qui c'era il 'Palmito recording studio'.
20 - s.o.g. music system 1ª parte
Le cose che erano schwarz e quelle che non lo erano ci apparivano molto chiaramente. Nei nostri discorsi questo significava essere dentro...
20 - s.o.g. music system 1ª parte
Mario abitava a Venezia e l’atmosfera della sua città si combinava molto bene con il nostro immaginario: per questo motivo organizzammo lì alcune riunioni, traendo da queste visite nuove ispirazioni...
20 - s.o.g. music system 2ª parte
Eravamo entrati in contatto con una etichetta di Firenze: se avessimo trovato un accordo avremmo realizzato le future incisioni nel loro studio...
20 - s.o.g. music system 2ª parte
Per me è confortante sapere che riuscire a spostare più in là i propri limiti è quasi sempre possibile e dipende solo da sé stessi (Randy Castillo in un video diceva ‘if you’re bad enough’...) e che nessuno al mondo può impedirti di farlo...
21 - Udar e Fritz 1ª parte
La pubblicazione del nostro 12”, invece di rappresentare una nuova spinta in avanti per il gruppo, in realtà segnò la sua fine. Troppe le difficoltà da superare...
21 - Udar e Fritz 2ª parte
A questo punto però dovevamo prendere una decisione definitiva riguardo al ruolo che avrei avuto nel nuovo gruppo...
Coda: 'Trying to forget your generation'
... In fin dei conti la qualità del consenso ha molto più a che fare con l'attitudine di chi lo da' piuttosto che con la sua età...
Coda: 'Trying to forget your generation'
Secondo me l'eclettismo è un campo accessibile a pochissimi, ma oggi sono tanti quelli che credono di poterlo praticare. Le loro contaminazioni sono più che altro fumo negli occhi nel tentativo di nascondere la mancanza di idee.
Coda: 'Trying to forget your generation'
Nella mia piccola e oggettivamente irrilevante galassia i veri marziani non popolano un altro pianeta ma respirano la mia stessa aria e solo apparentemente parlano la mia stessa lingua...
Coda: 'Trying to forget your generation'
Il "nemico" ti vince per stanchezza, questo è certo, non devi permettergli di farlo. Non bisogna farsi tirare dentro e accettare i suoi presupposti come dati di fatto....
Coda: 'Trying to forget your generation'
Il "nemico" ti vince per stanchezza, questo è certo, non devi permettergli di farlo. Non bisogna farsi tirare dentro e accettare i suoi presupposti come dati di fatto....
Coda: 'Trying to forget your generation'
Parafrasando Sir James Matthew Barrie, non sono più così giovane da sapere tutto...